Questo articolo è stato aggiornato il 18 Agosto 2024
Trasformare la rabbia in un’emozione a tuo vantaggio è possibile, qui troverai tutte le informazioni e gli strumenti utili per farlo.
Trattenere la rabbia e il rancore è come tenere in mano in carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro: ma sei tu quello che viene bruciato.
Buddha
Trasformare la rabbia in compassione: una sottile alchimia.
Nel precedente articolo abbiamo descritto la rabbia come un’ emozione da rivalutare e abbiamo appreso, secondo le indicazioni di un noto pensatore orientale, come possiamo elevare e trasformare la rabbia in un’emozione superiore quale la compassione.
Ovviamente, come tutto ciò che ci riguarda, anche questa alchimia non avviene in modo istantaneo ma richiede una presa di responsabilità da parte nostra nel voler sperimentare come questo possa accadere attraverso un lavoro di osservazione su di sé.
Facendo ancora riferimento alle significative riflessioni di Osho, nel suo libro “Gioco delle emozioni” è possibile ritrovare anche “semplici” ma efficaci indicazioni su come iniziare a lavorare con la rabbia. Ora cercheremo di sintetizzarle in modo da renderne maggiormente comprensibile l’applicazione.
Regola n. 1: esprimi la rabbia.
Trattenere la rabbia e in generale le emozioni “negative” può rivelarsi estremamente nocivo per l’essere umano, quindi il primo passo da compiere è: esprimere (in modo adeguato) la rabbia.
E’ vitale per l’uomo esprimere ciò che ha dentro in modo sano…spesso invece, la prima reazione è quella di direzionare l’emozione che ci tormenta verso altri compromettendo la relazione interpersonale. Tutti noi ci siamo trovati in situazioni simili ma sbagliare non significa perseverare nell’errore e quindi quale potrebbe essere l’alternativa?
Se ti senti in collera, va nella tua stanza (in un luogo privato), chiuditi dentro a chiave e picchia un cuscino, mettiti di fronte ad uno specchio e urla…tutto ciò che non hai mai detto a nessuno
Osho
Regola n. 2: la rabbia non è permanente.
L’importante è che qualsiasi azione tu intenda intraprendere, anche quella che ti appare più bizzarra, sia rapida e intensa in modo che tutta l’energia venga scarica all’esterno. Per fortuna, per loro natura, le emozioni non possono essere permanenti e quindi anche quella che ci appare maggiormente intensa e fastidiosa, non può restare con noi a lungo se impariamo ad utilizzarla a nostro favore. Dopo un po’ di pratica questo semplice trucco ci aiuta a non restare nella rabbia troppo a lungo e quindi a preservare noi stessi dagli effetti negativi che le emozioni inespresse sono in grado di provocare al nostro organismo.
Regola n. 3: osserva e non giudicare.
A questo punto avresti già fatto qualcosa di molto utile per il tuo benessere ma se il tuo desiderio è quello di andare avanti nel cammino della “consapevolezza” allora occorre fare un altro passo che potremmo definire: osserva e non giudicare.
“Quando la rabbia affiora, siine consapevole e se ne sarai consapevole rimarrai sorpreso, ti aspetta una sorpresa stupefacente forse la più grande della tua vita: diventandone consapevole, la rabbia scompare. La rabbia viene trasformata in compassione, diventa perdono, amore. (…)
Dandoti il tempo per osservare e lavorare con le emozioni negative, arriverai a scoprire, quasi inaspettatamente che le radici della rabbia affondano solo in te stesso, quello che tu pensi essere la causa del tuo rancore spesso è solo un fedele specchio di quello che stai vivendo in quel preciso momento o periodo. L’altro (l’oggetto della tua collera) si trova lì proprio per farti imparare qualcosa di nuovo di noi stessi ed accrescere la tua consapevolezza per il raggiungimento dei tuoi obiettivi esistenziali.
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